S-Velature

Pensieri mi danno la caccia e dire che non sono una facile preda. Sarà che sono un' indomabile irrisolta e che, nella mia vita, ho sempre affrontato l' indicibile degli altri e "per gli altri", tranne appunto le mie dinamiche. Ho sempre temporeggiato, facendomi beffa, alle volte, del presente e rimandando ad un domani (augurandomi che non sarebbe mai arrivato). E "allontana da me questo calice" diventa la prefazione più ambita per il mio primo libro.

Nonostante tutto, respiro!. Purtroppo però non basta solo questo, non completa e non evita che mi si avvizzisca il cuore. Un nocciolo in gola, un grumo di sabbia in bocca e tanti pensieri che navigano senza sosta tra un neurone e una botola in frantumi. Un motore a scoppio, impantanato e in panne, sprofondato tra aridi deserti delle mie domande. Senza risposte ben precise, solo azioni troppo chiare, purtroppo, che non lasciano dubbi ma tanta tristezza. Vorrei adagiarmi in un rifugio, lontano da gente sciatta, priva di sentimenti, arida e ipocrita, sto ancora cercando il posto giusto. Eppure pensavo di averlo trovato, in te, in cui mi rispecchiavo, vivendomi migliore, fintanto mi sono prestata a giocare ai ruoli assegnati da te senza accordo manifesto, solo dato per assodato un po' troppo frettolosamente senza guardarmi negli occhi. E ogni poesia decantata, diventa poca roba per l’animo sfatto che sa vedere e additare le manchevolezze o l’appunto di malcontento che null’altro voleva che, sentirsi restituire nella stessa forma e per un canto d’amore, un gesto. Da qui prende piede l’ingrata consapevolezza che non esista reciproca dimensione. Un binario a senso unico mi trovo a percorrere, senza stazione, su un vagone sbilenco che annaspa e che sembra pronto ormai alla disfatta.